Il progetto, realizzato in quattro tappe fra il 2014 e il 2016, era quello di portare una grattugia di metallo dal titolo “Fermata d’autobus”, alta 4 mt., larga 1,70 mt. e profonda 1,20 mt. nelle piazze centrali di città italiane, invitando street artists a decorare la grattugia con graffiti e scritte a piacere.
Il progetto fu ideato da Massimo Antonelli nell’ottica di creare un dialogo fra i centri delle città e le periferie. La grattugia, emblema della periferia, si spostava al centro della città e, simbolicamente, al centro dell’attenzione. Per farlo, si prestava a fare da “palazzo virtuale” su cui graffitisti e street artists si “sfidavano” con le loro creazioni artistiche.
L’obiettivo di questo “tour “ era quello di sensibilizzare le forze culturali e sociali del nostro Paese sulla progettazione urbanistica e sulle conseguenze che ne derivano: com’è noto ed evidente agli occhi di tutti, con le periferie italiane si è costruita una disgregazione urbana, ambientale, sociale e culturale, violentando spesso sia i dintorni delle città, che i centri storici.
Il progetto, coinvolgendo street artists e graffitisti locali, aveva anche l’obiettivo di educare al Graffitismo Artistico e di contrapporlo a quello vandalico.
Inoltre, per la stretta somiglianza con un carcere, l’opera intendeva far riflettere sui metodi di detenzione attuali italiani, in cui uomini, giudicati colpevoli, si trovano costretti a convivere stipati in celle come alveari. Pur non volendo invadere il programma di giustizia, Massimo Antonelli, vuole aprire la discussione sui metodi detentivi e cercare di far sì che uomini che hanno sbagliato, possano istruirsi, crescere intellettualmente e cambiare per migliorare.